Esordirò con un tema di cui mi sembra non si sia parlato abbastanza, per nulla semplice ma che mi sta veramente a cuore.
In questi ultimi mesi, la preoccupazione di amici e parenti è giunta alle mie orecchie. Vivendo in questo momento in Francia spesso mi chiedono: Come va lì? Che aria tira? Hai paura? Non è il momento giusto per essere in Francia eh...
Ci sono vari motivi per cui non bisogna smettere di viaggiare a causa degli attacchi terroristici e vorrei che queste poche righe fossero uno spunto di riflessione nel momento in cui, cornetta in mano, state per annullare il vostro viaggio per le vacanze o, indice sul mouse, state esitando sull'ultimo click di conferma.
A livello di probabilità statistica non si è più al sicuro stando a casa che non in viaggio.
Il rischio di essere vittime di un attacco terroristico è minuscolo (una persona su 20 milioni) considerando per esempio gli incidenti stradali (una persona su 19.000) o perfino l’essere colpiti da un fulmine (una persona su 5.5 milioni).*
Ci sono motivi psicologici per cui si ha più paura di un attacco terroristico rispetto a quanto sia logicamente sensato. Abbiamo più paura dei rischi nuovi, sconosciuti rispetto ai rischi che si vivono nel quotidiano.
Ma ricalibriamo la nostra prospettiva.
Partiamo da un caso banale: quante persone vedete sulla spiaggia abbrustolirsi come lucertole all’ora di punta? Quando si pianificano le proprie vacanze si è così concentrati a valutare i rischi catastrofici (come gli attacchi terroristici) che i rischi quotidiani sembrano banali. Eppure è molto più probabile scatenare tumori cutanei (tra più diffusi in assoluto) a causa di esposizioni prolungate al sole rispetto all'essere coinvolti in una catastrofe.
Sappiate che mentre Parigi subiva l’attacco terroristico del Bataclan il 13 novembre scorso con un bilancio di 130 vittime, quello stesso 13 novembre, il cancro ha riscosso circa il triplo delle vittime considerando solo i cittadini francesi. Impressionante eh?!
Non lasciatevi scoraggiare dai telegiornali e non fatevi condizionare dalla stampa o da internet, non lasciate che la paura vi immobilizzi.
In ogni caso viaggiate con consapevolezza, come sempre: guardate il telegiornale per restare al corrente delle notizie e informatevi sui numeri di emergenza locali (112 è il numero centralizzato europeo).
Non si può sapere quale paese è più sicuro di un altro e non si può fare troppo affidamento agli eventi del passato quindi il mio consiglio per i vostri prossimi viaggi è:
spalmatevi una buona protezione solare e guidate con prudenza!
Alla prossima!
Pat
Ciao amici di scatti e bagagli, concordo con voi non bisogna farci influenzare dagli eventi pur ammettendo che la situazione non è delle più stabili. Ma cosa dobbiamo fare? Invito quindi a continuare a girare il mondo. E se proprio si ha paura, scegliete mete meno sensibili o magari poco pubblicizzate. Magari scoprirete posti bellissimi! Un salutone da Alberto Parma
RispondiEliminaCiao Alberto! Hai proprio ragione l'unica cosa da NON fare è vivere nel terrore, per il resto continuiamo come sempre a viaggiare e sognare mete lontane...
EliminaSono perfettamente d'accordo! Non si può smettere di vivere e viaggiare per paura di incappare in qualche brutta vicenda. A chi mi chiede se smetterò di viaggiare, rispondo:"voi smetterete di attraversare la strada?" Se penso a quante cose pericolose facciamo nella vita di tutti i giorni..
RispondiEliminaE fai benone! infondere il coraggio in amici e parenti attraverso paragoni con i rischi della vita di tutti giorni mi sembra il modo migliore per suggerire la voglia di viaggiare! :D
Elimina